[Omeo33] Art 0364 - Int Med J, 2006, 36 (579), 579
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Sab 2 Apr 2011 00:16:36 CEST
Medicine Alternative e cancro
Di Carlo Di Stanislao
A partire dalla seconda metà degli anni ’90 si è registrato un crescente impiego di interventi complementari nel palliativismo e nella terapia di supporto del paziente neoplastico in tutti i Paesi ad elevato livello sanitario. In questa ricerca molto rigoroso e critica, condotta in Australia, si dimostra che anche in quel continente, continente, come in Europa e negli USA, è rmai considertato possibile ricorrere alle terapie alternative in affiancamento alla medicina tradizionale oppure, in certi casi, in sostituzione delle terapie tradizionali e sta inoltre prendendo piede il concetto di medicina integrativa, cioè di combinazione di terapie convenzionali e alternative di cui sono state dimostrate la sicurezza e l’efficacia. Alcune terapie alternative si stanno ritagliando uno spazio autonomo nell’ambito delle terapie contro i tumori, non come metodi di guarigione alternativi alla terapia tradizionale, ma come approcci complementari in grado di aiutare i pazienti a sentirsi meglio. Questo, come altri precedenti lavori, dimostra Anche che il ricorso alla medicina alternativa è frequente tra i pazienti oncologici, ma le cifre variano considerevolmente. Le ricerche hanno rivelato che i pazienti oncologici che ricorrono alla medicina alternativa di solito non si aspettano una cura radicale per la malattia, sperano invece che la medicina alternativa li aiuti a migliorare le difese immunitarie, ad alleviare il dolore o a tenere sotto controllo gli effetti collaterali della malattia o della terapia tradizionale. Solo pochi pazienti affermano di ricorrere alla medicina alternativa perché sono delusi dalle terapie tradizionali, fanno affidamento sulla medicina alternativa perché si aspettano dei benefici, perché desiderano tenere maggiormente sotto controllo la salute o perché ci credono senza riserve. I sondaggi inoltre evidenziano che l’uso di integratori di vitamine e minerali è molto diffuso tra i pazienti oncologici e tra le persone guarite dal tumore, nonostante molti medici non ne siano a conoscenza. Come in una ricerca una ricerca approfondita sull’uso delle terapie alternative condotta fra il 2002 ed il 2007 dal l National Health Interview Survey (NHIS), questo studio dimostra che circa un terzo degli australiani adulti con cancro a una qualche forma di medicina alternativa, soprattutto fitoterapia, omeopatia e agopuntura, ma ance massaggio tuina, yoga e Qi Gong e persino meditazione o altre pratiche. I sondaggi inoltre evidenziano che l’uso di integratori di vitamine e minerali è molto diffuso tra i pazienti oncologici e tra le persone guarite dal tumore, nonostante molti medici non ne siano a conoscenza.La conclusione del lavoro, al pari di una ampia review Society for Integrative Oncology di due anni fa, è che occorre tracciare, da una collaborazione fra esperti, linee guida chiare e precise e che queste dovrebbero essere diffuse e conosciute fra oncologi e medici di base. Va infine ricordato che, Oltre alle ragioni di tutti gli altri pazienti, quelli oncologici hanno anche altri motivi per sottoporsi a tali terapie. Esistono sintomi correlati al cancro, quali astenia e ansia, poco trattati dalla terapia convenzionale. La maggior parte dei pazienti oncologici sembra soddisfatta delle cure che riceve per il tumore, ma non per l’attenzione ai sintomi o agli effetti collaterali degli agenti chemioterapici. Un’altra ragione dell’uso di terapie alternative è la presunta azione antitumorale, anche in prevenzione. L’uso del tè verde ad esempio ha subito un forte incremento, ed in un recente studio sembra che risultati in vitro dimostrino la sua azione preventiva sul cancro della prostata, anche se risultati di studi epidemiologici hanno negato questa azione. Coloro che usano terapie alternative sembrano essere per la maggior parte individui con alto reddito, elevato livello culturale, età giovanile, sesso femminile, storia di trattamenti precedenti con terapie alternative, affetti da una patologia neoplastica piuttosto che da altre malattie acute o croniche. Pazienti in chemioterapia (più della radioterapia) e in fase avanzata hanno una correlazione diretta con il ricorso a terapie alternative, come dimostrato da alcuni studi, mentre non si trovano relazioni con pazienti in depressione o ansia, cosa abbastanza particolare poiché si attribuisce proprio all’ansia e alla depressione il ricorso a terapie alternative, che possono influenzare il tono dell’umore.
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Date : Fri, 1 Apr 2011 13:03:00 +0200
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