[Omeo33] Art 0764 - Homeopathy, 2007, 96 (3), 220-226

Simonetta Bernardini siomipres a virgilio.it
Mar 6 Lug 2010 22:29:20 CEST


grazie a te, amico
simonetta
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Sent: Tuesday, July 06, 2010 10:02 AM
Subject: Re:[Omeo33] Art 0764 - Homeopathy, 2007, 96 (3), 220-226


-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-SIOMI / Redazione di Omeopatia33
-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-Invio traduzione
Grazie
CDS
La natura "fisica" dei rimedi omeopatici
A cura di Carlo Di Stanislao

Ben consci che aveva ragione il poeta latino Lucrezio secondo cui ""ex 
nihilo fit nihil", nonostante le critiche e le continue levate di scudo, la 
ricerca omeopatica, anche di base e sui meccanismi portanti, non conosce 
soste né cedimenti. Il gradimento dei pazienti e la scarsità di effetti 
collaterali non sono i soli elementi a sostegno dell'omeopatia, ma tutta una 
serie di modelli teorici di natura quantistica oltre a interessanti e non 
negabili su  calorimetria,  termodinamica conducibilità elettrica delle 
soluzioni altamente diluite, vengono ad avvalorarne il significato e 
l'autenticità. Inoltre, gli studi recenti, dimostrano che più la fisica che 
la chimica offrirà opportunità per la comprensione del funzionamento delle 
ultradiluizioni omeopatiche. Anche se a molti spiace, la fisica quantistica 
è un modello che può spiegare in maniera convincente il funzionamento delle 
diluizioni omeopatiche, forse più e meglio della criticata teoria della 
memoria dell'acqua e assieme a quella recente definita ormesi. In questo 
lavoro sulle qualità fisiche e non locali delle ultradiluizioni (sotto al 
numero di Avogado) omeopatiche, l'Autore si chiede se sia possibile 
stabilirne ruolo e natura alla luce della moderna fisica quantistica. 
Secondo Richard Feynman nessuno capisce appieno la fisica quantistica, essa 
tuttavia "funziona", e, secondo i sostenitori dell'omeopatia, questo mostra 
che ignorare il meccanismo di un'azione fisica (quale possibile 
trasferimento di proprietà dal soluto al solvente) non è una ragione 
sufficiente per negarne l'esistenza. Il principio di indeterminazione di 
Heisenberg è un buon esempio della realtà secondo cui  in natura niente può 
essere escluso a priori e concetti quantistici non intuitivi come 
l'"entanglement" e il "collasso della funzione d'onda" possono 
ragionevolmente spiegare  ballo per spiegare i risultati negativi degli 
studi clinici. Inoltre, l'ipotesi  che in omeopatia paziente, medico e 
farmaco sono uniti ("entangled") in uno stato funzionale con un reciproco 
scambio di informazioni simile a quello formato da coppie di elettroni, 
fotoni e altre particelle subatomiche, può spiegare invece il funzionamento 
della cura omeopatica, come testimoniato da un secolo e mezzo di "prove" su 
milioni di individui in tutto il mondo. I numerosi detrattori della medicina 
omeopatica affermano che Il valore di questi argomenti è per lo meno incerto 
dato che metafore e analogie di per sé non provano niente. Eventi come l' 
"entanglement" e il collasso della funzione d'onda riguardano entità 
subatomiche e non possono applicarsi ai pazienti che non sono esattamente 
oggetti quantistici. Per di più la meccanica quantistica è un ramo della 
fisica che ha uno straordinario successo pratico confortato da esperimenti e 
innumerevoli applicazioni tecnologiche mentre l'omeopatia non si è mossa 
dallo stato di ipotesi clinica. Quindi nessun parallelo apporopriato può 
essere proposto tra questi due soggetti. In questo lavoro, al contrario, si 
precisano le leggi biofisiche e quantistiche che possono avvalorare la 
realtà della natura delle ultradiluizioni come rimedi con azioni diversi da 
quelli a dosi ponderali ed anche, che anche se complesssi, gli organismi 
viventi, compreso l'uomo, sono il risultato di un armononioso sommarsi delle 
stesse leggi che regolano l'universo subatomico.

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To          : omeopatia33 a siomi.it
Cc          :
Date      : Mon, 5 Jul 2010 18:21:01 +0200
Subject : [Omeo33] Art 0764 - Homeopathy, 2007, 96 (3), 220-226







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