[MedInt SIOMI] Fwd: "Omeopatia al bivio": su Terra Nuova di febbraio
Omeopatia e Medicina Integrata
medint a siomi.it
Lun 16 Feb 2015 09:47:30 CET
Ci sarebbe molto altro da aggiungere rispetto a quanto hanno pubblicato del mio ragionamento...
Trovo irresponsabile, fuorviante e fuori dimensione l'atteggiamento dei leader unicisti intervistati.
Se volete ne possiamo parlare.
Simonetta Bernardini
> Da: "Ufficio Stampa Terra Nuova Edizioni" <ufficiostampa a aamterranuova.it>
> Data: 16 febbraio 2015 09:01:18 CET
> A: "bernardini a s-bernardini.it" <bernardini a s-bernardini.it>
> Oggetto: "Omeopatia al bivio": su Terra Nuova di febbraio
> Rispondi a: ufficiostampa a aamterranuova.it
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> - Il dossier -
> "Omeopatia al bivio"
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> La medicina omeopatica approda negli ospedali pubblici, prende piede l'approccio integrato, sul quale però gli stessi omeopati vigilano «affinché - dicono - non trasformi l'omeopatia
> in una medicina gregaria».
> Il dossier sul numero di febbraio di Terra Nuova.
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> All’ospedale di Pitigliano è attivo da quattro anni il Centro di medicina integrata; a Roma, all’ospedale San Pietro Fatebenefratelli, è attivo un ambulatorio di medicina integrata diretto dal dottor Osvaldo Sponzilli. L’ulteriore novità è rappresentata dall’ambulatorio attivato alcuni mesi fa all’ospedale Sacco di Milano che prescrive rimedi omeopatici ai malati di cancro per alleviare gli effetti collaterali di chemio e radioterapia. «Il movimento della medicina integrata è ormai un fenomeno culturale di dimensione mondiale» spiega la dottoressa Simonetta Bernardini (Siomi). Non mancano però i professionisti che intravedono qualche rischio nell’impostazione del processo di integrazione delle medicine così come è stato finora portato avanti. «Il rischio è che l’omeopatia e le terapie non convenzionali siano inglobate dal sistema per essere relegate nell’angolino dei gregari, dove stanno i rimedi per alleviare il mal di gola, la nausea, la dermatite e poco altro, o per essere magari additate e messe all’angolo come i palliativi dall’effetto placebo» dice il dottor Massimo Mangialavori, omeopata, già membro del direttivo Fiamo e fondatore di Ulmus, associazione per la ricerca e lo studio della medicina omeopatica. «Se pensiamo che l’omeopatia debba essere usata per patologie collaterali, non degne di nota o che spariscono da sole, ci stiamo sbagliando, perché i dati ci dicono che i pazienti vi ricorrono anche per patologie gravi e croniche».
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